Negli ultimi giorni hanno fatto scalpore i video privati, “rubati” dal sistema di videosorveglianza domestica di un noto personaggio televisivo. Episodi come questo rivelano un paradosso: strumenti pensati per proteggere la nostra privacy finiscono per violarla, trasformandosi in un occhio indiscreto nelle mani sbagliate.

Non si tratta di casi isolati. Sempre più famiglie installano telecamere “smart” connesse al Wi-Fi, convinte di aumentare la sicurezza. Ma spesso, senza accorgersene, aprono la porta digitale a malintenzionati.

Dove nascono i rischi?

  1. Password deboli o predefinite
    Molti dispositivi arrivano con credenziali standard (“admin/admin”) che restano invariate. È come lasciare la chiave di casa sotto lo zerbino: tutti sanno dove trovarla.2. Aggiornamenti mancanti
    Ogni telecamera ha un firmware, cioè un piccolo sistema operativo. Se non viene aggiornato, resta vulnerabile ad attacchi già noti.

    3. Connessioni non cifrate
    Alcuni sistemi trasmettono i video senza crittografia sicura (HTTPS o protocolli cifrati). In pratica, è come spedire cartoline visibili a chiunque intercetti la rete.

    4. Accessi condivisi in modo incauto
    Link inviati via mail o WhatsApp per “vedere la telecamera” aprono la porta anche a chi intercetta quei link.

Un affondo tecnico (senza paroloni)

Le telecamere IP si collegano a internet attraverso indirizzi noti. Se mal configurate, diventano visibili su motori di ricerca specializzati come Shodan, che elenca dispositivi non protetti sparsi nel mondo. Questo significa che chiunque, con competenze base, può “sfogliare” feed video privati come fossero canali TV.

Molti attacchi sfruttano tecniche di brute force (tentativi ripetuti di password) o vulnerabilità note nel firmware. Nulla di sofisticato: non serve un hacker di film, basta un utente smaliziato.

Come difendersi (guida rapida)

  1. Cambia sempre le credenziali predefinite e usa password robuste.
  2. Aggiorna regolarmente il firmware delle telecamere.
  3. Verifica che la connessione sia cifrata (HTTPS, VPN o reti sicure).
  4. Disabilita accessi remoti inutili: se non ti serve vedere la telecamera fuori casa, meglio spegnere quella funzione.
  5. Segmenta la rete: tieni i dispositivi IoT su una rete separata dal PC di lavoro.

Conclusione

La tecnologia non è mai neutra: può proteggerci o tradirci, a seconda di come la gestiamo. L’episodio dei video rubati non è solo un caso di gossip, ma un campanello d’allarme sulla fragilità con cui spesso trattiamo la cybersicurezza.

Pensiamo che basti installare una telecamera per sentirci al sicuro. La verità è che la vera serratura non è di metallo: è fatta di consapevolezza digitale.