Nei giorni scorsi, in una struttura ricettiva in provincia di Sondrio, si è verificato un episodio che merita attenzione. Un giovane turista, con la scusa di dover controllare la propria mail, ha chiesto di utilizzare il computer dell’albergo. Da quel momento, la casella di posta della struttura ha iniziato a ricevere decine di messaggi truffa e phishing.
Non ci sono stati danni economici, ma l’episodio è indicativo: la leggerezza con cui spesso concediamo accesso ai nostri strumenti digitali può trasformarsi in una vulnerabilità grave.
Cosa potrebbe essere accaduto
Un computer condiviso è un varco perfetto per chi vuole approfittare della fiducia altrui. Le possibilità sono diverse:
- inoltri o filtri malevoli: l’ospite può aver impostato regole per copiare o deviare le mail verso altri indirizzi.
- sessioni lasciate attive: accedere con il proprio account senza disconnettersi può creare confusione e accessi incrociati.
- estensioni nel browser: in pochi secondi si può installare un plug-in capace di monitorare traffico e credenziali.
- malware leggero: una semplice connessione a un sito compromesso può introdurre script che modificano impostazioni di rete o posta.
In tutti i casi, il risultato è lo stesso: perdita di controllo sulla corrispondenza, con un rischio serio di esposizione di dati sensibili degli ospiti.
Perché è un problema serio
Nelle caselle mail di una struttura ricettiva non ci sono solo messaggi generici: ci sono nominativi, date di soggiorno, recapiti, ricevute. In altre parole: dati personali. La loro compromissione rientra a pieno titolo nelle violazioni di sicurezza da trattare con attenzione, anche in ottica GDPR.
Contromisure pratiche per gli albergatori
Non condividere il PC aziendale
Il computer della reception non deve mai essere utilizzato da clienti o estranei. Se serve offrire un servizio di navigazione, si può predisporre un dispositivo separato o, meglio, fornire solo l’accesso alla rete Wi-Fi.
Controllo immediato della casella mail
– Verificare eventuali filtri e inoltri sospetti.
– Controllare la lista di sessioni e dispositivi collegati.
– Cambiare subito la password e attivare l’autenticazione a due fattori.
Pulizia del browser e del sistema
– Eliminare cronologia, cookie e password salvate.
– Controllare estensioni installate di recente.
– Effettuare una scansione antivirus e antimalware.
Rete sicura
– Verificare le impostazioni del router (DNS, proxy, accessi remoti).
– Aggiornare regolarmente il firmware.
– Usare reti separate per dispositivi IoT e PC aziendali.
Formazione e consapevolezza
Il fattore umano resta l’anello più debole: serve educare il personale a riconoscere rischi, phishing e comportamenti scorretti. Un “no” detto al momento giusto può prevenire settimane di problemi.
Conclusione
L’episodio di cronaca non deve generare panico, ma riflessione. Le strutture ricettive non gestiscono solo ospitalità: custodiscono informazioni personali preziose. Proteggerle significa proteggere i propri clienti e la reputazione stessa della struttura.
La vera sicurezza non è fatta solo di telecamere e serrature, ma di prudenza digitale e buone pratiche quotidiane.