TURISMO ENOGASTRONOMICO

 

In un mondo sempre più aperto e globalizzato, il turista ricerca esperienze autentiche e locali: la presenza di bellezze artistiche e paesaggistiche di elevato pregio non rappresenta più l’elemento discriminante nel processo decisionale, il turista vuole avere la possibilità di entrare in contatto e conoscere la cultura e la comunità del luogo.

In questo contesto, l’enogastronomia assume una rilevanza che mai aveva avuto in passato. Sebbene un buon pranzo con prodotti locali abbia sempre rappresentato un elemento fondamentale nella vacanza, oggi il turista si mostra sempre più interessato ad andare oltre al semplice consumo dei prodotti tipici e aspira a conoscerne le origini, i processi e le modalità di produzione e, attraverso questi, il territorio, le vicende storiche, artistiche e sociali, la vita delle persone del luogo…

L’enogastronomia è diventata uno “strumento” privilegiato; essa, infatti, racchiude e veicola tutti quei valori che il turista contemporaneo ricerca, ossia: rispetto della cultura e delle sue tradizioni, autenticità, sostenibilità, benessere psico-fisico ed esperienza.

L’obiettivo che mi pongo è di proporre concretamente, ad un tavolo di lavoro condiviso con tutti i portatori d’interesse, progetti realmente attuabili che favoriscano una sinergica azione di riqualificazione dell’offerta turistica e che armonizzi eventi e manifestazioni distribuendo questi in periodo più ampi e stabili come appuntamenti della città e che coinvolga tutto il territorio comunale (non solo il centro ma anche nelle frazioni, quartieri, parchi e zone di interesse culturale ed architettonico di grande pregio).

Non dobbiamo dimenticare l’enorme potenzialità del territorio di mandamento: un 18 buche a Caiolo in sinergia con la palestra di volo a vela, unica in Europa per le importanti correnti ascensionali, devono coniugare l’enogastronomia con lo sport e la passione per il volo a vela. Dialogare con queste realtà identifica una visione di mandamento che, a differenza della precedente amministrazione comunale, dialoga con tutti gli operatori, proponendo e non ascoltando, facendosi carico di innovare l’appetibilità di un territorio montano con peculiarità uniche nello scenario alpino.

Voglio valorizzare il lavoro dei piccoli produttori di vino e dai giovani che hanno scommesso sulla ristorazione e sull’ospitalità, coniugando l’esperienza delle azienda vitivinicole affermate e di consolidate figure referenti nella ricettività turistica per agire, in modo sinergico e propositivo, nel proporre maggior interesse all’offerta turistica di Sondrio e del suo mandamento.

Alcune proposte:

  • Vino in buca: un fine settimana di inizio e fine estate che coniughi il golf, sport che avvicina alla natura, con le etichette dei grandi nebbioli DOP e DOCG di Valtellina;
  • Divino in vino: un percorso, con periodicità trimestrale, alla scoperta dei grandi vini di Valtellina attraverso una presenza di sommelier nei punti vendita di tipicità gastronomiche della città (con il coinvolgimento del del Corso Turismo dell’ITC locale e del  liceo Linguistico locale per l’importante servizio di interpretariato verso i turisti non di lingua italiana);
  • Architettura del gusto: scoprire, nei palazzi e cortili della Sondrio storica, le tipicità della nostra tradizione gastronomica e dolciaria semplice e nello stesso tempo unica;
  • Sondrio tra terra, acqua e cultura: il parco Bartesaghi come percorso del gusto di Valtellina, dove proporre la nostra cultura dialettale (poesie, teatro, musica) in un percorso di scoperta delle tipicità enogastronomiche ed artigianali.